Alice nel paese delle maniglie.
Che storia fantastica!
La protagonista, Alice Appunto, non appunto come appunto ma appunto come cognome, incontra sulla sua strada, che dire tortuosa è poco, ma anche in quella di altri, che definire di altri è inutile, infinite porte piene di maniglie di ogni foggia e colore, molte costruite proprio a Foggia alcune a Colore. La più bella di tutte viene da Katmandù, probabilmente l'ultima forgiata laggiù. Ogni porta è dotata di un centinaio di maniglie e solo una può aprirla. Alice Appunto le prova tutte, tutte e cento per ogni porta. Quando muove quella giusta, la porta cigolando scortese si apre su di un'altra porta e poi su di un'altra ancora e poi ancora e ancora e ancora. Lei non si stanca e continua, continua, continua.
Così, passando da una porta all'altra girando migliaia di maniglie, la fiaba si dipana, poi spiana ma dopo un po' ripiana.
Naturalmente, alla fine, tutti vissero felici e contenti.
Il lupo cattivo? Mangiato da Biancagreve ed i 7 nani alti. Dispiace, il povero animale non era previsto nella fiaba ma nessuno ha avuto il coraggio di far notare l'errore a Biancagreve e, soprattutto, ai 7 nani alti, notoriamente piuttosto laboriosi ma anche particolarmente suscettibili se presi di petto, ammesso che si riesca a trovarlo.
Il cacciatore? Cacciato.
La bella addormentata? Un' incurabile sognatrice.
Capuccetto Rollo? Una drogata.
Capuccetto Rollo? Una drogata.
Hansel e Bretel? Stilisti di accessori d'abbigliamento.
Il gatto con gli stivali? A rifare i tacchi.
Peter Pan? Invecchiato, con la barba bianca, lunga, incolta e sordo ad ogni campanellino.
Il Corsaro Nero? Perso nella notte buia.
Pinocchio? Meglio non dire.
Alice nel paese delle maniglie.
Che storia fantastica!
Il gatto con gli stivali? A rifare i tacchi.
Peter Pan? Invecchiato, con la barba bianca, lunga, incolta e sordo ad ogni campanellino.
Il Corsaro Nero? Perso nella notte buia.
Pinocchio? Meglio non dire.
Alice nel paese delle maniglie.
Che storia fantastica!
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