L'uomo che aveva caldo, fregandosene dell'opinione dei vari surgelati, aprì lo sportello del freezer e si buttò dentro. All'interno riconobbe un suo vecchio amico, del quale si erano perse le tracce molti anni prima, e volle complimentarsi con lui per l'ottimo stato di conservazione. Appena sotto all'amico c'era il vecchio nonno in costume da bagno ed un mezzo Toscano appeso alle labbra che, appena lo vide, prima gli chiese un posacenere e, subito dopo, disse che aveva urgente bisogno di recarsi al cesso. Ancora più sotto si trovava una lontana cugina completamente nuda, nota per la sua ninfomania che, appena ne sentì l'odore, cercò di saltargli addosso e, nel farlo, inavvertitamente, ma questo non è certo, venne deflorata da un totano gigante, che si trovava lì ormai da molto tempo ma ancora abbastanza caldo nonostante la temperatura. L'amplesso durò parecchio ed il freezer si surriscaldò.
L'uomo che aveva caldo decise allora di uscirne, mandò tutti quanti a fare in culo e si ricordò di possedere un vecchio ventilatore Marelli. Era certo di averlo messo, tempo prima, in un grande armadio piazzato in cantina. Di corsa fece le scale ed entrò nella cantina. Quando lo aprì, vide sua zia che si asciugava i capelli davanti al vorticar delle pale e lei, appena si accorse di lui, gli chiese subito se aveva, per caso, portato con se dei bigodini. Lui disse di si e sfilò quelli che aveva messo poco prima. Poi decise di tornare di sopra, nell'appartamento intriso di afa, spalancò le finestre ma da queste non entrò aria fresca bensì un nutrito gruppo di Watussi, un paio di leoni, alcune zebre ed un elefante che gli domandarono come si trovasse in Africa. Gentilmente li fece accomodare in salotto ma non rispose alla domanda. Si sedette davanti al televisore e puntò il telecomando. Lo schermo si illuminò rischiarando la stanza, il suo volto e quello dei suoi ospiti erano rapiti: in TV c'era la pubblicità di una scuola di sci estivo, in cima ad un ghiacciaio, naturalmente.
Nessun commento:
Posta un commento