mercoledì 15 dicembre 2010
Black Block.
Da bambino quando, con la famiglia, all'inizio degli anni '60, si era trasferito a Roma aveva in testa una sola idea, fare il clown. Si era innamorato del Circo un anno prima, in una sera d'estate, assistendo ad uno spettacolo dei Togni. Gli piacque tutto. I domatori, gli acrobati, i giocolieri, gli animali ma quello che veramente lo rapì fu l'allegria sgangherata di un gruppo di nani vestiti da pagliacci. Decise così che, un giorno non troppo lontano, sarebbe diventato uno di loro. Il fisico non l'aiutava, era alto quasi due metri ma, pensò, che se si fosse segato le gambe forse avrebbe potuto farcela. Un mese dopo suo padre lo sorprese con una sega in mano nel bagno e lo rimproverò di essere un pervertito vizioso. Lui non capì ma decise di abbandonare il sogno. La madre, una violinista dilettante monca, lo volle iscrivere al Conservatorio di Santa Cecilia ma lui la tradì e scambiò il Corso di Violino con quello del Timpano. Gli anni che seguirono videro un progressivo spopolamento del quartiere dove abitava, in particolare nel suo palazzo rimase solo la famiglia del portiere e quella del Rag. Uditori, marito, moglie e due figli, tutti sordomuti dalla nascita. Anche la Dolce Vita finì in quel periodo ma non è certo che esista una relazione tra quanto accadde e la sua pervicacia nell'esercitarsi. Il padre, esasperato e memore della scoperta fatta nel bagno qualche tempo prima, gli regalò una sega elettrica circolare sperando che il figlio ne facesse buon uso. Non fu così. Il ragazzo ormai era completamente invasato da uno spirito percussivo degno di un capo tribù dell'Africa più nera e pestava sugli enormi tamburi in continuazione. Si diplomò due anni dopo, in anticipo. La direzione del Conservatorio decise di accorciare il suo corso per disperazione e, un attimo dopo avergli consegnato l'attestato con caldi ma frettolosi complimenti per l'abnegazione dimostrata ed il livello raggiunto, gettarono i timpani da studio, dopo averli accuratamente distrutti, nella discarica Comunale. Due settimane dopo ricevette la cartolina di precetto per la Leva Militare. Lo destinarono in Marina. Lui fece domanda per entrare nella Banda della Marina Militare e la sua richiesta fu accolta. Il comandante del reparto, un colonnello che amava Nilla Pizzi, il giorno della prima prova gli chiese di fare una rullata. Lui partì e non riuscirono più a fermarlo. Ci vollero due cacciabombardieri decollati dalla portaerei ormeggiata al largo di Taranto per abbatterlo. Due giorni prima aveva avuto un frettoloso, rombante incontrò con una signorina che amava gli uomini in divisa. Da quei due minuti di vibranti effusioni nacque, nove mesi dopo, un fantolino dal carattere nervoso. La madre, in memoria del padre, volle chiamarlo Black. Quando crebbe, gli amici teppisti che frequentava, ci aggiunsero Block. Negli anni si specializzò nel rompere tutto quello che gli capitava a tiro. In particolare amava bruciare i cassonetti dell'immondizia. Oggi è un solerte funzionario dello Stato, impiegato presso il Ministero agli Interni, con delega allo smaltimento dei rifiuti.
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sei incredibile signor Minguzzi........la tua creativita' non ha limiti!!!! mi piace!!!
RispondiEliminaFantasia, contesto storico, denuncia sociale, concisione icastica ... a quando il prossimo?
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