Caro Babbo,
comincio con il chiedere un favore: quest’anno non calarti giù per il mio camino. Da
un paio di mesi l’ho affittato ad una famiglia di precari, padre, madre e
quattro figli, gente semplice che conduce una vita frugale, riservata e che non
ama essere disturbata.
Ti prego quindi di voler entrare dalla cantina.
Lì, tra botti e damigiane, troverai il solito albero con palline e
luci colorate sotto al quale potrai lasciare, senza problemi, le cose semplici
che ti ho chiesto nella mia tradizionale letterina allegata, ovvero un miliardo
di euro in biglietti di piccolo taglio, l’isola caraibica popolata, esclusivamente,
da splendide fanciulle, diverse per razza e colore, poco vestite e di facili
costumi e un pupazzo con le fattezze dell'ex ministro Giarda, mi raccomando le orecchie, da
tenere sul comodino per rallegrarmi, appena alzato, la giornata, più un po’ di
latte, del caffè caldo, una spremuta d’arancia e due croissants ripieni di
marmellata d’albicocca, così che io possa, mentre conto i soldi, fare
colazione.
Ti prego, una volta tanto, di essere preciso e di farmi avere i
regali che ti ho chiesto.
Non fare come al solito, non ti confondere come è successo negli
ultimi anni che mi hai portato solo debiti da pagare, tasse, partiti politici
di merda, governi assurdi, Premier, a dir poco, imbarazzanti.
Un’ultima cosa: da sempre ti aspetto ogni notte di
Natale e da sempre ti vedo arrivare su quella dannata, scassata carretta
trainata da una muta di renne stordite e spelacchiate, con indosso quel
vecchio, rattoppato vestito e con quella lurida barba che di bianco non ha più
nemmeno un pelo; non sarebbe ora di radersi un poco, cambiare stilista e mezzo
di locomozione?
Per quest’ultimo ti consiglio un nuovo modello Fiat, lasciato in eredità da
Marchionne, che, come da tradizione, per la nota casa automobilistica torinese,
assomiglia poco ad auto ma parecchio ad una slitta.
Datti da fare Vecchio Nat, i tempi cambiano e Dio solo sa quanto
ci vorrà per mettere a punto l’orologio.
Ora ti lascio Babbo Babbione, scusami ma suonano alla porta.
Deve essere la
Befana.
Ho sentito, ieri, al telegiornale che il carbone, firmato Dolce e
Gabbana, quest’anno, lo consegna in anticipo.
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