“ Frena !.. Frena ! Porca puttana ! Ecco lo hai messo sotto, cazzo ! “......
“ Era nero ? “ - “ Ma che cazzo ne so..Non ho visto bene, ma lo hai investito.. nero o no !..”
“ Scendi, vai a vedere.. “ “ Ma perchè io devo scendere, tu lo hai schiacciato.. “ - “ Scendi, apri quella fottutissima portiera e scendi... Vai !!. Oreste obbedisce, bestemmiando, e piove, e il gatto è lì, sotto la ruota anteriore sinistra, senza vita. La pioggia illuminata dai fari pare una tendina, di quelle di plastica , fatte di tante strisce colorate, che una volta stavano all’entrata di quasi tutti i negozi, e ti si impigliavano addosso ogni volta che le passavi. Oreste pare Oreste, anche sotto quella luce, non potrebbe essere altrimenti. A chi potrebbe somigliare, se non a quello che è, lui, l’Oreste. “ Allora.. era nero ? “- “ No, verde, testa di cazzo ! “ - Tutto bagnato, incazzato. “ Verde.. ma davvero ? Meno male, lo sai, no,che i gatti neri portano sfortuna. Verde.. ma dai.!. Non mi piglierai per il culo.. Oreste.. Guardami... Di che colore era il gatto ? “ - “ Verde !.. Verde, cazzo !.. Ti ho detto verde, stronzo ! “ - “ Ma dove cazzo si è visto mai un gatto verde ?!. “ - “ Forse nelle favole, forse, che ne so. Ma va a fanculo, va’ ! “
Già probabilmente in qualche storia fantastica è esistito un gatto verde. Ma questa non è una favola. Noi non viviamo in una favola. “ Allora tu, mio caro Oreste, pensi di vivere in una favoletta, credi agli orchi, alle fatine, ai bambini di legno, alle case di marzapane, ai grilli parlanti, ai sette nani, al principe azzurro, Biancaneve, Cenerentola ed il gatto con gli stivali lo vedi verde. Bravo, Oreste !. “ Rimetto in moto l’auto. Salgo anche con la ruota posteriore sinistra sul povero corpicino, gli do un’altra bella passata di gomma, vado avanti due metri, inserisco la retromarcia, ripasso sulla carcassa del povero animale e poi ancora avanti, un’altra volta. Mi fermo tre metri più in là. “ Cazzo.. ma sei proprio uno stronzo !
Perchè lo hai massacrato così ?! “ Ah Oreste.. Oreste.. Le favole non esistono, quindi il gatto non c’è mai stato, penso tra me. Ti guardo, Oreste, ti sto guardando. “ I gatti verdi non esistono. Oreste, tu leggi troppi libri di fantascienza. “ - “ Ma che cazzo stai blaterando, io non ho mai letto libri di fantascienza, anzi, credo di non averne mai letto uno, di libro. “ - “ Appunto. Oreste.. “.
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