giovedì 13 gennaio 2011
Cervelli in fuga.
Cervelli in fuga. " Che stupidaggine." pensò. Sulla tavola un'insalata di indivia, pomodoro e tofu lo guardava. Piantò la forchetta nel mezzo del piatto e mise in bocca quel che vi rimase infilzato. Un pezzo di pomodoro fuori stagione e uno di formaggio di soia finirono sotto i suoi denti. Mentre masticava, cercando di dimenticare cosa, gli occhi si proiettarono al di fuori delle orbite quando apparì in televisione il Presidente del Consiglio. Il tofu, già di per se indigesto, gli andò di traverso e quasi lo soffocò. Lottando col cementifero bolo prese in mano il telecomando e lo puntò sul plasma 28 pollici per alzarne il volume. Il Premier, truccato a dovere, parlava serissimo, quasi funereo, della situazione economica e della stasi industriale del Paese. Le sue parole erano le solite, false e ipocrite a suo giudizio, ma, ascoltando bene, gli parve di udire qualcos'altro in sottofondo. Premette ancora il tasto del volume e lo spinse al massimo. Tese le orecchie per capire meglio. La voce del Capo del Governo era fortissima, disturbava ma sotto si, ecco, si sentiva qualcosa di diverso. " Sembra una musica, una canzone. Ma cos'è?" disse tra se. Alzandosi dalla sedia, abbandonando senza rimpianti l'insalata al suo destino di rifiuto prossimo, si avvicinò all'apparecchio. " Sì, eccola. Bastardo!" urlò " Ti ho beccato!" Riconobbe il ritornello di Maramao perchè sei morto mischiato alle parole del satiro nano. Il servizio si concluse e riapparve la scrivania del conduttore del TG, ma questi era sparito. Al suo posto c'era Apicella vestito da Pulcinella che cantava Resta cun me. Cambiò canale e anche qui era la stessa cosa. Preso da improvviso terrore fece un frenetico zapping ma le reti erano tutte unificate ed Apicella inamovibile. Mentre si accingeva a scagliare il telecomando contro il televisore la luce andò via. Tutto divenne buio per un tempo che gli parve infinito. Quando la corrente tornò si accorse di non ricordare nemmeno chi fosse e che stesse facendo. Sulla tavola vide un piatto con dentro delle cose che non riconobbe. Raccolse con due dita qualcosa di cui non distingueva bene il colore. Lo mise in bocca. Masticò senza sentire nessun gusto. Meccanicamente finì tutto quello che il piatto conteneva. Dopo poco suonarono alla porta. Si alzò ed andò ad aprire. Sull'uscio c'era un Funzionario del Governo che gli comunicava che il suo cervello era fuggito.
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BELLA SIGNOR MINGUZZI....MI PIACE PROPRIO!!!
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