Fratture, remissioni e crisi isteriche.
Il titolo della locandina che presentava il convegno medico, appesa, con del nastro adesivo, ad una parete del Reparto Chirurgia di ua nota Clinica privata, gli piacque talmente tanto che decise di parteciparvi. Lui non era medico, era solo un senzatetto curioso e quello che lo solleticava particolarmente era la parte dedicata alle crisi isteriche. La rotula e le remissioni non avevano, per lui, un grande appeal ma le crisi isteriche, quelle si che l'attiravano. Sul palmo di una mano, con una Bic, appuntò la data e l'ora del simposio. Poi si diresse verso il distributore di bevande dal quale prelevò un caffè con doppio zucchero ed una Fiesta. Tornò indietro, entrò nella sala d'attesa e si sedette su una panca. Mentre beveva il caffè osservava la Fiesta. Notò che la glassa di cioccolato che la ricopriva aveva dei piccoli fori. Guardò meglio, attraverso la confezione trasparente, e vide alcuni piccoli vermetti marroni muoversi all'interno. " Cristo!" pensò " Ho in mano una Fiesta mobile! Nemmeno fossi Hemingway!". L'altoparlante gracchiò il suo nome, lui si alzò e si avvicinò alla porta d'ingresso delle Sale Operatorie. Una infermiera, di buone proporzioni e dai modi gentili, lo fece entrare e lo guidò lungo il corridoio. Giunti al fondo aprì una porta e lo spinse dentro ad una saletta dove erano in attesa due chirurghi pronti all'opera. La porta si chiuse alle sue spalle e i due gli fecero cenno di stendersi su di un lettino. Obbedì senza fiatare. Un attimo dopo aveva nel braccio un ago collegato ad una flebo e l'ultima cosa che vide fu il sorriso compiaciuto di un uomo disteso nel lettino al suo fianco. Quando si svegliò, parecchio tempo dopo, era di nuovo nel parco sulla panchina dove abitualmente, la notte, dormiva. La coperta che aveva addosso era leggermente macchiata di sangue. Sollevandola si rese conto della ferita che aveva sull'addome. " Ok..è andata..in fondo è come non l'avessi mai avuto." Mise la mani nelle tasche dei pantaloni. Da una estrasse un rotolo di banconote, dall'altra la Fiesta prelevata dal distributore. I vermi si erano moltiplicati. Ora che non aveva più lo stomaco poteva mangiarla.
L'ho letto con molto gusto...i vermi sono rimasti nella fiesta!
RispondiEliminaCiao,
Giacinta
Scrivi veramente bene, ma non azzardo paragoni, perchè vedo emergere una tua forte personalità. Un racconto drammatico, pur intriso di sottile, ma acuta satira sociale, in epoca contemporanea va scritto come l'hai scritto tu.
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