martedì 11 gennaio 2011
La leggerezza delle nuvole.
Luci rosse di passione i suoi pensieri. La gente non lì capì mai eppure c'è stato un tempo in cui cantava. Ora che i giorni sono tutti diversi ed il vecchio sussidiario illustrato della sua vita è coperto di polvere, dimenticato in un angolo dell'appartamento, non sente più il bisogno di contare gli anni che ha. Con una lametta si disegna il petto, con pezzi di ghiaccio lenisce i graffi. Un po' di tempo fa qualcuno gli ha fatto male ma non riesce a ricordare chi e perchè. Questo gli permette di conservare un certo stile mentre urla guidando lentamente la sua auto sulle onde. Ha salutato tutte le sue amiche, qualcuna era impacciata, qualcuna violenta, qualcuna cercava solo la gloria. Donnine pornografiche, perdute nelle pagine dei giornali della moda che le rendeva prigioniere. Lo ricorda bene, non si respirava. C'era una storia d'amore e subito dopo un reggiseno da slacciare. Il disco girava e lui lo fermò. Una maga gli predisse fortuna mischiando tarocchi, poi gli mangiò gli occhi. Andò cieco per le strade del mondo, inciampando nelle sue sere, cercando un posto dove buttarsi via. Rimase ad aspettare una malattia. Pianse per un sogno e fu folle amore. " Dammi quello che vuoi tu." disse. " Avrai la leggerezza delle nuvole e, anche se non ci ritroveremo mai, le mie braccia bianche." rispose. La corriera partì e la straniera lo salutò. Le vacanze erano finite e lui scrisse un romanzo erotico. Poi lo stracciò. Oggi, mentre aspetta, comodamente seduto in un cinema, che cominci la seconda parte del film, sa già che il finale lo sorprenderà.
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In queste plastiche definizioni, scandite da stile originale, aleggia un so che di nostrano ...
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