sabato 9 aprile 2011

Le avventure di Superbadante. 3° episodio: La rapina.

24 Dicembre, la Vigilia. Tra poco è Natale. Domani tutti saranno più buoni ed io, naturalmente, mi sentirò Superbuono. Perlustro le vie del centro. Nelle vetrine dei negozi, sfavillanti di luci ed addobbi natalizi, c’è di tutto. La gente si muove quasi ballando, frenetica, festosa. Mamme con bambini vocianti attaccati alle gonne sbavanti doni, coppie di innamorati abbracciati persi nel tintinnare dei campanellini appesi al collo di renne di cartone, Santa Klaus, con barba bianca e completo di lana rosso d’ordinanza., appostati all’ingresso dei Centri Commerciali. Uomini sposati in frettolosa transumanza in cerca di biancheria intima in pizzo da regalare alle amanti e di pentole a pressione per le mogli, le quali, a loro volta, scandagliano negozi sportivi scegliendo capi firmati per aitanti stallieri e, sui banchi del mercato, maglioni sformati per i consorti. Avvocati in cerca di regali particolari adatti a  segretarie particolari e  segretarie pantere su vertiginosi tacchi a spillo stranamente attirate da pennelli da barba in setola di cinghiale. E vecchietti. I miei cari vecchietti. Tanti e disperati. Stanchi dal lungo periglioso vagabondare, caracollano, inciampano, cadono nel vano tentativo di accaparrarsi, nella furibonda mischia natalizia, qualche piccolo, innocente oggetto che, come ogni anno, verrà schifato dai terribili nipoti, vere piaghe di ogni vecchino che si rispetti. Mi guardo intorno e lo cerco. Eccolo! Sarà lui, quel malfermo novantenne appeso al suo bastone davanti alla vetrina della più rinomata gioielleria della città, il beneficiario della mia prossima SuperBuonaAzione. Infilo i miei Superguanti rossi in lattice e tutto il resto del Supercompleto da Superbadante e mi porto in un Superattimo al suo fianco. Proprio mentre sto per accarezzargli la testina spelacchiata per farmi riconoscere, il simpatico vecchietto alza il bastone, che mi accorgo essere d’acciao e non di legno intarsiato come erroneamente avevo prima valutato, la distanza era considerevole e, a volte, anche i Super Eroi possono sbagliare in cose di poco conto, e lo scaglia con inaudita violenza contro la vetrina mandandola in frantumi. Con un balzo felino si lancia all’interno e, con la velocità degna di un centometrista medaglia d’oro alle Olimpiadi, arraffa tutto quanto gli è possibile. Resto impietrito davanti a tanta vitalità proveniente da un mucchietto d’ossa ormai consunte da osteoporosi in stato avanzato. Nel fuggire, lo scoppiettante matusalemme, mi nota, si ferma per un attimo e scoppia in una terribile risata. Riprendendo la fuga, si volta e mi saluta alzando il dito medio della mano destra adornato da una decina di anelli con pietre preziose. Poi si sentono delle grida provenienti dall’interno del negozio: “Al ladro! Al ladro! Fermatelo!! “. Arrivano auto della Polizia a sirene spiegate, sgommando sulle note di Die Stille Nacht. Uno degli agenti, catapultandosi fuori dall’abitacolo utilizzando la nota tecnica della tripla piroetta carpiata all’indietro, mi si para davanti puntandomi un mitra. “ Fermo! Bastardo! Ladro! Vergognati.! Domani è Natale e tu rubi? Sei in arresto! Alza le mani! Ma che cazzo di guanti indossi! Ma come cazzo ti sei vestito? Ehi, ragazzi..venite a vedere un po’ sto idiota! Ma che razza di ladro è codesto buffone.” Nel mentre accorre una trafelata commessa strafiga e spiega che il ladro non sono io ma un diabolico vecchietto di oltre novant’anni appena fuggito lungo il Corso con un carico di preziosi. L’Agente scoppia in un’ irrefrenabile risata saltellando come un epilettico avanti ed indietro a stento trattenuto dai commilitoni. “ AhAhAhAhAhAhAh.. Un vecchietto arzillo carico di gioieli che corre come Mennea dei tempi d’oro…AhAhAhAhAhAh..Non ci posso credere..a Natale.. e questo deficiente vestito da idiota che dice di essere il SuperBadante….AhAhAhAhAh..guardate che domani è Natale non Carnevale!! AhAhAhAhAhAh..non riesco più a smettere..mi sento male! AhAhAhAhAhAhAhAh…” Dopo un a buona mezz’ora giunse una autoambulanza che lo portò via. Mentre si allontanava  si continuava ad udire distintamente la folle risata provenire dall’autolettiga lanciata a tutta velocità verso il reparto d’igiene mentale dell’Ospedale più vicino. Del canuto ladro, della refurtiva, non si seppe più nulla. Dopo qualche giorno ricevetti a casa una busta rossa con dentro un biglietto bianco scritto, in bella, anche se tremolante, calligrafia: “Ciao SuperBadante! Mi hai fatto proprio ridere la vigilia di Natale davanti a quella vetrina del centro! Mi sono informato, ho saputo che tu sei il Super Eroe che si occupa di noi vecchi. Voglio ringraziarti a nome di tutta la categoria, proprio oggi che è il 6 Gennaio, il giorno della Befana. Ti auguro un Buon Anno, coglione! E attaccati al mio nodoso antico bastone e succhialo!”
Conservo ancora con piacere quelle parole di affetto e stima per il mio operato.
E’ bello essere Super Eroi quando la gente ti ama.

                                                                                                               …continua…

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