sabato 22 gennaio 2011

Il miele.

Quella sera vide suonatori tristi frantumare note davanti a sedie vuote, come animali in lotta in una gabbia comune che era il tempo. Nella notte fece sogni fantastici e anche qualche incubo. Dio che fumava un enorme sigaro cubano, la terra che rallentava ad ogni morte di un poeta, qualcuno che presentava copia magnetica della Carta Costituzionale dal salumiere riuscendo, senza alcuna difficoltà, a pagare il conto, moltissimi che si iscrivevano alle Liste di Immobilità, e, quando ormai era quasi mattina, Walter Chiari. Si svegliò udendo distintamente la sua voce che urlava " Vieni avanti, cretino!". Seduto sul letto, sudato, ansimava roteando gli occhi. Dalla finestra aperta sul mondo entrava un raggio di sole. Con la bocca aperta e la lingua di fuori cercò di leccarne il calore. Quando la luce lo invase lui decise di diventare un serial-killer. Prese una sigaretta dal pacchetto che era sul comodino, la accese, aspirò con gusto, lentamente. Subito dopo la spense sul pavimento in legno pensando di smettere di fumare ma poi, ripensandoci, preferì smettere di pensare. " Se sapessi scrivere mi dedicherei alla letteratura, se sapessi leggere diventerei uno scrittore." si disse. " La banalità è indistruttibile come una bottiglia di plastica ma anche, come la plastica, riciclabile." concluse. Poi andò in cucina e si fece un caffè. Lo zucchero era finito. Il barattolo del miele ancora intatto.

3 commenti:

  1. Quando un vero ispirato surrealismo plasma la triste realtà intorno a noi!

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  2. SIGNOR MINGUZZI.....NO COMMENT! BRAVO!!!

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  3. una lente attraverso la quale guardare il mondo intono a noi. Distorta la lente o pituttosto il mondo? Credo tu conosca la risposta...Cmq bravissimo!

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