martedì 24 dicembre 2013

BUON NATALE.

Siete lì, seduti sulla tazza del cesso con gli occhiali da sole e la vestaglia migliore. Osservate l'albero di Natale che avete appena finito di montare nella vasca da bagno. Ci avete messo un po' di tutto, palline, nastri colorati, batuffoli di cotone, luci intermittenti, alcuni calzini sporchi, delle vecchie ciabatte, un culo di salame, delle sottilette, un paio di hamburger con ketchup e maionese, qualche lattina di birra, parecchio popcorn, una coppia di pesci rossi, una palla da bowling da 16 libbre. Manca solo la punta e lo sapete anche voi che un albero di Natale senza la punta è come un toro senza le palle, non rappresenta un cazzo." Cristo, porca puttana! Quello stronzo del cinese! Non mi ero raccomandato altro. Dammi un albero di Natale completo..completo capito. Ok le luci, va bene le palline colorate, anche i nastri argentati ed oro ma che ci sia una bella punta. Capito muso giallo, una bella, vistosa, acuminata punta!" Questo gli avevate detto e lui " Celto, un bel albelo di Natale con tante palline cololate, nastli algento ed olo, luci intelmittenti e soplattutto una bellissima, cololatissima, glandissima punta! Ok, capito, Chen capito. Stasela te lo polto a casa. Plezzo albelo più consegna 100 dollali."
" Cazzo Chen..100 dollari! Un poco caruccio ma per il Natale si fa questo ed altro. Va bene ti aspetto. A stasera."
Ed ora siete lì, seduti sul cesso che osservate ostinatamente il vostro albero senza la punta, riflettendo sulla sorte dell'economia mondiale. Tutto ormai è in mano ai cinesi anche il Natale. Fanno quello che vogliono, pure gli alberi senza punta, porca puttana. Cazzo, però, un po' di rispetto per le tradizioni altrui!
Vi alzate e con la vostra solita andatura, sinuosa ed elegante, ciabattando andate in cucina. Aprite il frigo, stappate una birra, bevete un lungo sorso, fate un bel rutto.
Uscite, gli amici vi aspettano per una partita.
Giocherete in trasferta nel nuovo bowling appena aperto dai cinesi e, se in fondo alla pista non ci saranno tutti i dieci birilli, stavolta, lo giurate su Babbo Natale, quei fottuti mangiariso non la passeranno liscia.

venerdì 20 dicembre 2013

VAFFANCULO.

Siete lì, seduti sulla tazza del cesso con gli occhiali da sole e la vestaglia migliore. Qualcuno ha offeso, pisciandoci sopra, il vostro amato tappeto, il pezzo d'arredamento che da un senso, un tocco di classe al vostro appartamento. Da sempre. Qualcuno ha violentato il vostro tappeto e, di conseguenza, voi. Siete lì, non per cagare o pisciare ma per pensare. Quello è il luogo dove riuscite veramente a lasciarvi andare in libertà, a compiere analisi lucide e voli di fantasia. Questa volta rimuginate sull'incredibile inciviltà di chi non ha rispetto per la cosa altrui, per la vita degli altri, per la libertà di tutti. Se non fosse per l'immagine che date di voi, così pacata, per l'atteggiamento, la posa mistica, si direbbe, quasi, che siete leggermente incazzati. No, non è così. Voi siete calmi, tranquilli, sicuri. Il fatto che abbiate finito  la carta igienica non fa che aumentare la vostra capacità d'analisi, di pensiero. Vi domandate come mai, perché il mondo lasci così tanto spazio a degli imbecilli che non sanno fare di meglio che insozzare i tappeti altrui. Vi chiedete, osservandovi nello specchio rotto, come mai a certa gente non venga rotto il culo con una palla da bowling. Vi fate un sacco di domande e alla fine concludete che si tratta solo di spazzatura, indifferenziata e puzzolente. Non vale la pena di perdercisi, correre dietro agli stronzi non farà mai di voi un novello Mennea. Lui correva forte, vero, ma sempre davanti.
Vi alzate e con la vostra classica, sinuosa andatura, vi trascinate, ciabattando, in cucina. Aprite il frigo e prendete una birra. La stappate, bevete un lungo sorso, fate un bel rutto.
Ora uscite, gli amici vi attendono per una partita. Non vi importa se la vincerete, quel che vi piace è giocare e vaffanculo a chi non sa giocare per giocare.