lunedì 9 maggio 2011

Bestiario n°1.

Il gatto siamese si mosse lentamente verso la libreria.
Con un balzo salì sul terzo ripiano per consultare, voce miagolare, l’Enciclopedia Treccani.
Questa, appena lo vide, cominciò furiosamente ad abbaiare.
La mosca atterrò sulla torta di mele e prese a scavare.
Il bambino la vide e ne fece un sol boccone.
Il bolo di mosca, farina, zucchero e mela si incastrò nella piccola, vorace gola impedendogli di respirare. Il volto divenne viola, la mamma si spaventò, il padre, come ogni sera, uscì a puttane.
Il geco ruotò la lingua e si leccò il culo. Il topo di fogna disapprovò.
La zanzara rispose all’appello e si presentò all’emobanca per donare il sangue.
Il prelievo fu piuttosto complicato e durò parecchio.
Alla fine un dissanguato la ringraziò e le offrì una grossa bistecca; poco cotta, grazie.
Il coccodrillo versò tutte le sue lacrime, ma tutti si accorsero che erano solo lacrime di coccodrillo. Lo scuoiarono senza pietà trasformandolo in una dozzina di graziose borsette di varia grandezza.
Una signora di belle maniere le acquistò tutte.
Quella più grande la regalò alla sua migliore amica che, casualmente, era anche la migliore amica del marito.
Venne ritrovata cadavere qualche giorno dopo con la testa infilata nella borsa che, stranamente, aveva al posto della lampo una bella fila di denti lunghi ed aguzzi.
Il cammello si innamorò di un dromedario. La famiglia non ne volle sapere. Fuggirono nel deserto. I tartari li accolsero benevolmente ma pretesero, in cambio, che si recassero dal dentista per una seduta d’igiene dentale.
Il pesce palla giocò un combattuto derby di football. Finì più volte in fondo alla rete.
La mantide religiosa si scoprì improvvisamente atea. Ancora oggi non riesce a farsene una ragione.
Il verme solitario, invitato ad una festa in maschera, diventò amico di molte tenie travestite da intestino.
Da allora non fu più solo ma dimagrì in modo spaventoso.
Il cavallo maremmano scivolò nel porcile.
Scrollandosi la melma di dosso imprecò: “ Maremma maiala!”.
La scrofa rosa se ne risentì.
Il picchio rosso picchiò il becco per ore alla porta, finemente decorata, di casa del tasso.
Aprì la tassa e gli consegnò la cartella.
Il pipistrello, travestito da Batman, andò a cena da Superman. La kriptonite fritta si rivelò piuttosto indigesta.
Il vecchio domatore andò in pensione, seppellì la frusta e chiuse il circo.
Gli elefanti presero il volo, i leoni tornarono alla Savana, le tigri prenotarono un tavolo in una pizzeria, le pantere innestarono la sirena e partirono sgommando.
Solo la pulce continuò a coltivare l’arte del saltimbanco.

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