venerdì 3 luglio 2015

Letti per lettoni.

Fred abitava in un posto in culo al mondo, così in culo che persino gli escrementi per trovare la giusta via avevano bisogno del navigatore. Lui non se ne preoccupava, non provava alcun fastidio nel vivere in un luogo dimenticato con infinito piacere anche da Dio e non solo, pure dagli angeli, da Satana e tutti i suoi diavoletti, dai previsori del meteo di ogni continente, dai venditori di pentole, enciclopedie ed aspirapolvere Folletto, Testimoni di Geova, zanzare. Quello che gli dava veramente noia, lo faceva incazzare, era quella casa, l'unica nel raggio di anni luce, che si trovava di fronte alla sua ed era abitata dall'unico altro essere vivente presente sul posto. Non era poi proprio la casa in se, ne chi l'abitava che lo disturbava così tanto ma un cartello da anni appeso alla porta d'ingresso, sempre tirata a lucido color verde persiana pomelli eternamente splendenti  zerbino Welcome!, che recitava: AFFITTO LETTI A LETTONI.
Ma porca puttana! - urlava dentro, ma anche parecchio fuori, di se Fred - con tutta la gente  a cui si potrebbero affittare dei letti ma perché solo a dei lettoni? - La questione lo arrovellava da sempre, il dubbio lo stava consumando. Parecchie volte aveva inviato lettera scritta a macchina da cucire con caratteri ricamati ad uncinetto, consegnata da lui stesso vestito di tutto punto da postino imbucandola nella buca postale semovente a forma di lepre inseguita dai cani della casa senza ottenere alcuna risposta. Altre volte si era avvicinato suonando ripetutamente il campanello d'oro contemporaneamente colpendo con gentili ma vigorosi calci la lucida porta  ricevendo in cambio un ostinato, insostenibile silenzio. Nessuno, eppure Fred l'aveva visto, una volta, il maledetto vicino. Era alto ma basso con i capelli lunghi ricci rasati la barba incolta ordinata come un prato di margherite. Ben vestito, nudo, superdotato con il pisello piccolo, gli occhiali da vista, il bastone bianco dei ciechi. Un'ombra in un giorno senza sole.
Così vanno le cose, un giorno ti alzi dal letto e vorresti un folle amore. Invece apri la porta di casa per prendere il solito giornale che nessuno mai ti ha consegnato e davanti, proprio davanti  hai solo un maledetto cartello da leggere: AFFITTO LETTI A LETTONI.
Improvvisamente capisci e stai bene, non importa il perché, da solo nelle prime luci del mattino. Lascerai le finestre spalancate, pulite le stanze e partirai  per stenderti  in riva al mare con un milione di dollari sotto al lettino. Spegni la radio Fred, fuma un'ultima sigaretta, sogna, soltanto il sogno ti da infinite possibilità.

Ridi Fred, ridi.
La fine si avvicina, inventati un gran finale.

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