martedì 21 luglio 2015

Paesaggio marino.

Il cieco si fermò davanti al quadro e l'osservò, con scrupolosa attenzione, per dieci minuti.
Intanto una piccola folla si venne creando dietro ed intorno a lui.
Poi, in un silenzio irreale, il cieco diede una ampia, dotta descrizione del dipinto, spiegandone tecnica e significato di tratto, luce e colore. Disse tutto ed anche qualcosa di più.
La folla, ormai numerosa, ammirata ed interessata, applaudì convinta.
Poi il cieco esagerò e disse che quel dipinto era il più bel paesaggio marino che avesse mai visto. Allora tutti voltarono la testa e puntarono lo sguardo sulla tela accorgendosi che si trattava di un astratto in stile Mondrian e qualcuno, gentilmente, fece presente al cieco che si stava sbagliando o che non aveva visto bene. Il cieco lo colpì ripetutamente, violentemente con il suo bianco bastone urlandogli " Bestia!!Bestia!! ". L'uomo stramazzò a terra col capo ammaccato e sanguinante ed il cieco cominciò a prenderlo a calci urlando "Capra!!Capra!!" Allora un'altro, un uomo dal cranio pelato e le mani sudate da segaiolo, gli fece presente che l'insulto " Capra!!Capra!!" era già stato usato parecchie volte in televisione dal critico Vittorio Sgarbi e lo accusò di plagio.
Il cieco raccolse un masso da terra e lo scagliò con inaudita violenza e precisione verso il segaiolo colpendo in pieno un ciclista di passaggio.
Si trattava del capofila del grosso del gruppo maglia gialla del Tour de France impegnato nell'inseguimento di due fuggitivi evasi da Alcatraz, due attaccanti pericolosi, ottimi passisti ma ancor meglio come basisti.
Il ciclista, colpito in pieno volto, cadde a terra causando un ruzzolone spaventoso nel quale rimasero coinvolti un po' tutti, tra gli altri Ulisse,Qui Quo Qua, Dolce e Gabbana e tutti i Froci, l'intera squadra dei Masochisti che, per far piacere allo sponsor ma soprattutto a se stessi, risalirono velocemente in bicicletta ma solo per ributtarsi a terra un'altra volta  e poi ancora, ancora, ancora.
I fuggitivi, infine, profittando della confusione, ebbero buon gioco, giunsero a Parigi in maglia gialla, una sola divisa in due, rubata dal bucato ordinatamente steso lungo la strada dalla signora Antonietta, e tagliarono il traguardo sui Campi Elisi tenendosi per mano.
Furono premiati, intervistati, arrestati.
La sera il telegiornale ne diede notizia ma non se ne seppe nulla.
Il cieco si fermò davanti al quadro e l'osservò, con scrupolosa attenzione, per dieci minuti.

venerdì 3 luglio 2015

Letti per lettoni.

Fred abitava in un posto in culo al mondo, così in culo che persino gli escrementi per trovare la giusta via avevano bisogno del navigatore. Lui non se ne preoccupava, non provava alcun fastidio nel vivere in un luogo dimenticato con infinito piacere anche da Dio e non solo, pure dagli angeli, da Satana e tutti i suoi diavoletti, dai previsori del meteo di ogni continente, dai venditori di pentole, enciclopedie ed aspirapolvere Folletto, Testimoni di Geova, zanzare. Quello che gli dava veramente noia, lo faceva incazzare, era quella casa, l'unica nel raggio di anni luce, che si trovava di fronte alla sua ed era abitata dall'unico altro essere vivente presente sul posto. Non era poi proprio la casa in se, ne chi l'abitava che lo disturbava così tanto ma un cartello da anni appeso alla porta d'ingresso, sempre tirata a lucido color verde persiana pomelli eternamente splendenti  zerbino Welcome!, che recitava: AFFITTO LETTI A LETTONI.
Ma porca puttana! - urlava dentro, ma anche parecchio fuori, di se Fred - con tutta la gente  a cui si potrebbero affittare dei letti ma perché solo a dei lettoni? - La questione lo arrovellava da sempre, il dubbio lo stava consumando. Parecchie volte aveva inviato lettera scritta a macchina da cucire con caratteri ricamati ad uncinetto, consegnata da lui stesso vestito di tutto punto da postino imbucandola nella buca postale semovente a forma di lepre inseguita dai cani della casa senza ottenere alcuna risposta. Altre volte si era avvicinato suonando ripetutamente il campanello d'oro contemporaneamente colpendo con gentili ma vigorosi calci la lucida porta  ricevendo in cambio un ostinato, insostenibile silenzio. Nessuno, eppure Fred l'aveva visto, una volta, il maledetto vicino. Era alto ma basso con i capelli lunghi ricci rasati la barba incolta ordinata come un prato di margherite. Ben vestito, nudo, superdotato con il pisello piccolo, gli occhiali da vista, il bastone bianco dei ciechi. Un'ombra in un giorno senza sole.
Così vanno le cose, un giorno ti alzi dal letto e vorresti un folle amore. Invece apri la porta di casa per prendere il solito giornale che nessuno mai ti ha consegnato e davanti, proprio davanti  hai solo un maledetto cartello da leggere: AFFITTO LETTI A LETTONI.
Improvvisamente capisci e stai bene, non importa il perché, da solo nelle prime luci del mattino. Lascerai le finestre spalancate, pulite le stanze e partirai  per stenderti  in riva al mare con un milione di dollari sotto al lettino. Spegni la radio Fred, fuma un'ultima sigaretta, sogna, soltanto il sogno ti da infinite possibilità.

Ridi Fred, ridi.
La fine si avvicina, inventati un gran finale.