mercoledì 7 dicembre 2016

DINAMITE.

Non era cattivo anche se portava sempre con se della dinamite.
Non era un vezzo ma, per lui, una necessità.
Ovunque andasse fischiettava sempre La colonna sonora di Giù la testa così che chi gli stava vicino intuisse le sue intenzioni.
" Un giorno o l'altro farò saltare qualcosa, qualcuno" pensava tra se mentre beveva un caffè, orrendo, in un bar ammuffito. Potrei cominciare da qui, da questo posto insignificante, dimenticato da Dio ed anche, considerandone il disperante vuoto, direi dagli uomini.
Decise di lasciar perdere, non valeva la pena di sprecare un paio di candelotti per far saltare un mucchio di brioches rancide.
Uscì stringendosi nel vecchio cappotto tarlato alzandone il bavero non per il freddo, era pieno agosto, ma per darsi un contegno. " Un dinamitardo deve essere sempre pronto ed un bel cappotto con il bavero alzato, in certe occasioni, fa sempre la sua figura." si diceva camminando lungo la strada pestando accuratamente ogni scarafaggio che incontrava.
Fece il giro, prima dell'isolato, poi del quartiere, della città, usci dalla cintura, attraversò campagne, chiese un passaggio per l'autostrada, lo ottenne e scese alla fine del mondo.
Qui aprì il cappotto,e diede fuoco alle micce. " Giù la testa!!..Coglioni!!".


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