lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino.

La Signora dalle palle d'avorio prese dal tavolo Luigi XVI un pestello in marmo databile fine '800 e lo sbattè, con una violenza di cui non si sapeva capace, sulla riccioluta corvina testa dell'antiquario. Questi, con il cranio sfondato, prima cadde piegandosi senza un lamento sulle ginocchia per poi abbattersi sul fianco sinistro privo di vita. Tre ore dopo il fotografo della scientifica lo ritrasse come fu trovato, con gli occhi sbarrati e sorpresi di chi non sapeva di aver fissato l'appuntamento con la morte, i capelli affogati in una pozza di sangue e petali di rosa a forma di aureola. Un'immagine quasi sacra, si sarebbe potuto dire, se non si fosse trattato di un omicidio. Il commissario disse " Questa morte è frutto di un amore deriso. Non si tratta di gelosia. Chi ha ucciso lo ha fatto per non essere stata amata mai. Condanno ogni assassinio ma quando succede per amore quasi sempre mi commuovo."
La sera stessa, in un noto ristorante del centro farcito di rose per la Festa di San Valentino, la Signora dalle palle d'avorio venne arrestata. Agli Agenti che la invitarono gentilmente ad alzarsi e seguirli chiese solo di poter finire il dolce. Dopo una giornata così amara non poteva farne a meno. Appena giunta in Questura fu accompagnata dal magistrato incaricato del caso. Questi la fece accomodare, le offrì una sigaretta e le chiese il motivo di un gesto così efferato. Lei rispose che si era trattato solo d'amore, di un gesto d'amore. Lui disse " Comprendo, Signora. Ha tutta la mia ammirazione ma devo arrestarla." Lei disse " Va bene. Capisco. Ognuno fa, nella vita, il suo. Anch'io finalmente l'ho fatto ed ora mi sento leggera. L'amore è un filo sottile, resistente, d'acciaio ma, a volte, si spezza. Le do i miei polsi, mi metta pure le manette. Non sentirò alcun dolore, da oggi sono libera. Non esiste costrizione più grande ed angosciante di un amore ferito. Il carcere non mi spaventa, l'ho già conosciuto. Andiamo, la notte è piena di stelle."
Khaled mise nello zaino la fotografia che lo ritraeva sorridente abbracciato a Noah. La notte, anche qui, era piena di stelle e lei lo aspettava. Incontrandosi, poco dopo, nella piazza della grande fontana si scambiarono un lungo elettrizzante bacio prima di incamminarsi decisi verso il porto. Quando arrivarono al molo videro tanta altra gente immersa in un'aria di pesante attesa. Giunsero dal largo alcune piccole imbarcazioni che si fecero carico di loro e di tutte quelle anime fuggenti. La carretta del mare, ormeggiata nel mezzo della baia, li aspettava. Quando il loro gommone affiancò la murata qualcuno lì invitò bruscamente ad appendersi ad una scala di corda e a salire. Noah ebbe paura, Kahled la rassicurò. " Vai. Non temere, io sono qui. Il nostro amore è così grande, più grande di tutto e ci porterà lontano, in un'altro mondo dove tutto sarà possibile." Così dicendo la prese tra le braccia e si arrampicò veloce fino al ponte. In mezzo alla calca di facce tremende trovarono un angolo e lì si sistemarono. Kahled, coprendo Noah con una coperta ed il più bello dei sorrisi, la strinse a se indicandole il cielo stellato. Il barcone salpò ed un paio di passeggeri decisero di rinunciare gettandosi in mare. Mentre la nave si allontanava li videro nuotare nella scia bianca e spumosa. Quando uscirono in mare aperto le onde erano enormi, la barca saltava, i visi intorno a loro si fecero così bianchi da illuminare la notte. Noah, tremando di freddo e paura, si strinse ancora più forte al suo petto. Kahled sentiva battere il cuore ad un ritmo infernale e, per la prima volta, pensò di essersi sbagliato. Nel farle l'ennesima carezza si accorse di una lacrima che scivolava lenta lungo la sua guancia. Nel raccoglierla con la lingua temette che il loro amore, così grande, non sarebbe bastato. Nella notte di tutti gli innamorati del mondo una nave carica di disperati arrancava violentata da marosi impietosi. Quando colò a picco, ne ebbe la certezza.

2 commenti:

  1. tristemente romantica, mi sono commossa signor Minguzzi.........GRANDE!!!

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  2. Se dico grande "noir" a prima vista ti faccio torto. Ma una vera intensità drammaturgica io la trovo ormai in prevalenza in quel genere.

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