giovedì 30 maggio 2013

GABBIANI.



Siete un gabbiano ma non un Jonathan Livingston o uno di quelli che infarciscono poesie, canzoni, sogni. Siete un gabbiano cattivo, uno di quelli che depredano tutto quello che trovano, che si nutrono di ogni cosa viva o morta che sia, uno di quelli che sostano sui tetti delle case o sulle auto parcheggiate nelle vicinanze del mare, uno di quelli che cagano dappertutto. Insomma siete un fottuto stronzo gabbiamo di merda. Non ve ne fate cruccio anzi ne siete orgogliosi. Stufi della stanca, limacciosa, ridicola iconografia cui siete stati soggetti nella mente di milioni di stupidi romantici che vi hanno sempre idealizzato a sproposito, rivendicate, finalmente, la cattiveria della vostra specie. Quando dispiegate le grandi bianche ali non lo fate per un ameno senso di libertà ma esclusivamente per procurarvi cibo, per sgagazzare in volo sulla testa di chi sta sotto, per starnazzare il vostro odio. Certo, una volta, forse, eravate un po' diversi, più simpatici, socievoli, puliti. Eravate, persino, disposti ad avallare tutte quelle cazzate romantiche ma solo perché avevate spazi diversi su cui volteggiare, mari infiniti in cui pescare e, soprattutto, non dovevate convivere, a stretto contatto, con gli umani. Poi, piano piano, vi siete avvicinati, l'odore delle discariche era troppo fuorviante. Così, avete pensato, beh..in fondo non è poi male, la puzza è un po' troppo forte ma c'è parecchio da mangiare. La voce è corsa veloce sull'onda e siete quasi tutti arrivati. Ora, e da parecchio tempo, vivete nei pressi di montagne di spazzatura, del mare non ricordate quasi più sapore e colore. Insomma, anche voi, tritati e fottuti da improvviso, immeritato, eccessivo, insostenibile benessere.

Siete un gabbiano, triste ed incazzato.

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