lunedì 15 ottobre 2018

Ho fatto un sogno.

Ho fatto un sogno. Vivevo in un Paese dove chi era alla guida di un partito di  Governo invece che blaterare di legalità e giustizia sulla pelle di migliaia di disgraziati restituiva quanto dallo stesso suo partito era stato rubato, dove chi aveva rubato non poteva più sedere in Parlamento, dove non c'erano più morti sul lavoro ed il lavoro veniva creato, protetto e rispettato così che non vi fosse bisogno di ridicole elemosine statali , dove tutti avevano una casa dignitosa, dove la scuola finalmente funzionava a meraviglia, dove si facevano leggi per la gente tutta e non per le solite persone, dove la mafia non esisteva,  le donne fossero rispettate, gli stupri, i femminicidi, gli omicidi erano dimenticati, dove non si dovesse sospettare che il vero obiettivo di leggi fiscali e sulla giustizia proposte dal Governo fosse soprattutto quello di salvare, in fretta e furia, dalla galera importanti e noti personaggi incriminati, industriali, grandi finanzieri e faccendieri vari, dove chi fa crollare ponti, infrastrutture, scuole, ospedali per mera speculazione fosse seriamente punito...
Poi il sogno si è interrotto al suono della radiosveglia. Al radiogiornale davano le ultime notizie, le solite di sempre. Le ho ascoltate ed ho capito che anche sognare ormai non serve più.

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