sabato 26 marzo 2011

Infinito silenzio.

Andy, in quella sera d’estate, era lì, ritto, in piedi, abbracciato alla morte.
Lungo il boulevard sul mare ragazze in bikini e gay muscolari sfrecciavano sui roller, evitando la folla che passeggiava leccando gelati.
La città degli angeli si preparava ad un’altra notte di musica e parole.
Lui, immerso in un infinito silenzio, non riusciva nemmeno a respirare.
Con occhi disperati cercava la baia.
Schiumose onde d’oceano filavano diritte, una dopo l’altra.
Sembrava volessero entrare nella stanza, dalla grande vetrata che affacciava sulla spiaggia, portando sulla cresta gabbiani e biondi, bronzei surfisti.
Dentro tutto era fermo, anche se l’orologio a pendolo, comperato l’anno prima ad un mercatino delle pulci ad Antibes, continuava lentamente a battere il tempo.
“Come siamo stati bene, ricordi, l’estate scorsa in Costa Azzurra.- disse a mezza voce – Che vacanza stupenda abbiamo trascorso. Come eravamo felici, liberi, belli.”
Parlava guardando davanti a se, come se, avvinghiato a lui, non ci fosse nessuno.
Non riusciva a credere che tutto fosse finito.
Si erano conosciuti qualche anno prima, in un bar del lungomare. Lì andava chi era solo e voleva incontrare qualcuno. Ogni sera qualche musicista dispensava note in allegria. Si potevano ordinare buoni piatti di cucina internazionale ed annaffiarli con dell'ottimo vino. Un gran bel posto per fare amicizia.
Un giorno Nick apparve. Andy lo notò subito.
Alto e flessuoso,camminava leggermente ondeggiando come portato dal vento. Neri, luminosi capelli ricci incorniciavano un viso stupendo. Quando gli fu vicino, Andy ne sentì l’odore ed era odore di sesso. Lui stava appoggiato al banco mentre aspettava un Margarita. Quando, con il bicchiere in mano, si voltò, i loro sguardi s’incontrarono, i denti si sorrisero, le mani si unirono.
Da allora avevano vissuto sempre insieme, nella casa sulla spiaggia, felici.
Ogni tanto litigavano per questioni d’amore, per piccole gelosie legate a questo o quell’incontro, ma poi tutto si placava e lo spicchio di cielo sopra di loro tornava azzurro. Coltivavano un sogno, quello di avere un bambino.
Diventarono sostenitori attivissimi della lotta per il diritto all’adozione anche da parte delle coppie omosessuali, partecipando ad ogni riunione o manifestazione che fosse a favore della causa.
Ora, dopo anni di battaglie, tutto era perduto.
Non ci sarebbe stato mai nessun bambino, non ci sarebbe stato più niente per loro.
Il mondo non esisteva più, anche se continuava a girare.
La malattia, giunta senza preavviso sei mesi prima, li aveva uccisi tutti e due lasciandone vivo uno.
Andy si chiese perché fosse toccata a lui quella sorte terribile.
Lo domandò forte, quasi urlando ma il silenzio non si ruppe. Nessuno rispose.
Quella sera d’estate, Andy, ritto, in piedi, rimase abbracciato alla morte pensando che qualcuno lassù, dal cielo, da qualche soffice nuvola, lo avrebbe notato, aiutato.
Non fu così.
Dio era distratto.
Come sempre.

  

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