mercoledì 30 marzo 2011

Il piatto del giorno: La grande famiglia.




ROMA - Nicole Minetti, la giovane riminese ora al Pirellone di Milano nella veste di consigliere regionale, ha negato di aver presentato ragazze al premier Silvio Berlusconi,  rassicurando che la sua linea difensiva non sarà differente da quella del Cavaliere. In un'intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica", l'ex igienista dentale ha definito il presidente del Consiglio un uomo "affascinante, molto generoso, uno che mantiene sempre le promesse".
Berlusconi, secondo la Minetti, ha il difetto di esser "troppo impegnato" e con "troppe donne attorno che lo corteggiano".
Ad Arcore "ci si ritrova a cena", ha spiegato la giovane riminese, aggiungendo che con il premier "si era creato un rapporto di amicizia. Era una specie di grande famiglia. Il consigliere regionale del PDL in Lombardia ha ammesso che la sua immagine è stata compromessa dai verbali della Procura di Milano, ma spera di risolvere con gli impegni nel suo ruolo istituzionale. e non c'è alcuna intenzione di lasciare la politica. La Minetti si vede un giorno nelle veste di Ministro degli Esteri. Il suo modello è il Ministro dell'Istruzione MariaStella Gelmini perchè "riesce a conciliare molto bene la famiglia e la politica.

 Articolo tratto da RomagnaOggi.


La grande famiglia.


La grande famiglia si riunì intorno al grande tavolo, posizionato al centro della grande sala, della grande villa, immersa nel grande parco.Seduti su grandi sedie, grandi sederi di grandi commensali.
Appoggiate al bordo del grande tavolo, le grandi tette delle invitate.
Vennero grandi camerieri trasportando grandi portate.
Con grandi cucchiai servirono le pietanze su grandi piatti.
Grandi bocche si aprirono e grandi denti cominciarono a masticare.
Nei grandi bicchieri, un grande somelier, versò grandi vini.
Grandi stomaci ingurgitarono grandi liquidi e grandi solidi.
Poi avanzò un grande dolce coperto da panna montata opera di un grande pasticcere.
Infine fu la volta della grande Moka per un grande caffè servito in grandi tazze.
Ad un certo punto molti, direi tutti, chiesero al grande capo di andare alla toilette.
Il grande capo acconsentì e tutti furono accompagnati nel grande cesso.
Qui ci fu la più grande cagata collettiva di sempre.
I grandi escrementi formarono una grande onda che, spinta da una grande corrente, invase la grande sala, coprì il grande tavolo, travolse la grande villa, concimò, ad personam ed una tantum, il grande parco.
Il grande capo rimase solo in compagnia della grande merda.
Ne ebbe timore, ma non volle dargliela vinta.
Corse nella grande stanza del grande bunga bunga, si posizionò davanti al grande specchio delle brame e fiero, col mento alzato e le mani sui fianchi, chiese: “Specchio, specchio delle mie brame; dimmi, sono sempre io il più grande stronzo del reame?”
Il grande specchio, senza pensarci un’attimo, rispose: “Si, sei sempre tu il più grande stronzo del reame. Non ti preoccupare.
Però ti do un consiglio:
Stai attento al sole.
A volte, anche le grandi merde, seccano.”  




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