giovedì 30 giugno 2011

Il Maestro del piffero.

Quella notte prima scrisse una polka poi, col pennarello nero, si tinse i capelli.
I fratelli, nella stanza accanto, giocavano agli indiani scalpandosi con dolcezza.
Il gatto gli chiese una birra e lui si alzò e, sbuffando, andò in cucina. Quando aprì il frigorifero uno squalo gli morse il naso. Perse parecchio sangue ma riuscì  ad agguantare una Beck's. Dalla tasca bucata del pantalone recuperò un cavatappi e lo gettò nel bidone dell'immondizia. Subito dopo ruppe il collo della bottiglia e, già che c'era, anche le prime due vertebre. Quando udì il gatto lamentarsi per la lentezza nel servizio, chiamò a raccolta, suonando un piffero, tutti i topi di fogna del quartiere. Uno solo si presentò e gli consegnò un foglio di giustificazione a nome di tutti gli altri: " Spiacenti Signore ma siamo impegnati a cotonarci il pelo. Appena finito saremo da Lei, sempre che riesca a suonare intonato. Distinti saluti.
I topi di fogna."
I fratelli, nella stanza accanto, giocavano alle mummie bendandosi con dolcezza.
Bussarono alla porta, prima piano poi piano.
Andò ad aprire, sull'uscio c'era un piano, con la coda di paglia, vestito di nero. Sorrideva con denti d'avorio e disse di chiamarsi Sam. Lo informò che qualcuno, poco prima, in un bar pieno di fumo e puttane scadute, aveva sparato al pianista, contravvenendo ad ogni regola di buona educazione, e lo implorò di fare due note.
Il gatto oramai urlava tutta la sua disperata sete graffiando nervosamente le poltrone in similpelle del salotto.
Nella stanza accanto, i fratelli giocavano alla caccia alle streghe linciandosi dolcemente.
Il piano piangeva struggenti note e lui ne ebbe compassione.
Decise così di sedersi e suonare ma mancava lo sgabello. Chiese al piano di pazientare un attimo e corse in salotto. Qui prese il gatto  per la coda e lo sbattè con violenza contro un busto in marmo di Bach. Poi, con la bestia tramortita avvolta al collo come una sciarpa, tornò indietro portando una sedia. Il pianoforte, appena lo vide, tornò di buonumore e mise a nudo i suoi tasti. 
Durò poco. Appena i primi accordi risuonarono nella notte buia, qualcuno, dalla finestra di fronte, gli sparò con un bazooka e fece centro.
La notizia del brutale assassinio del Maestro fece, velocemente, il giro di tutta la città. In pochi se ne stupirono.
I topi di fogna, ancora intenti a sistemarsi i bigodini, dissero che, loro, lo avevano avvertito.

Nessun commento:

Posta un commento