lunedì 25 aprile 2011

Giorno di festa.

Il locale ha un’insegna che è un gioco di parole, oleoso ed enigmistico.
Dietro al banco del bar un ragazzo, che ha conosciuto la Spagna, maneggia con destrezza bottiglie, shaker, bicchieri. Con una rosa rossa in bocca sarebbe perfetto.
Due, alti, magri, tristi torturano canzoni. Sedie pesantissime ospitano culi pieni d’alcool, stomaci zeppi di tartine e focaccia. La sardenaira è buona, la torta verde così così.
Il professore beve una birra doppio malto italiana e sa che dovrà conservare, da queste parti, uno scoglio. L’amico di sempre condivide sia la birra che l’idea dello scoglio, anche se, da sempre, coltiva l’abitudine di guardare lontano. L’ex ragazzo perduto oggi ha fatto famiglia, una moglie, due figli. Beve per dimenticare, chissà cosa.
Il giorno è uno di quei giorni che si sanno di festa. Comandata.
L’allegria, di là da venire, strappa  l’aria e qualche sorriso. Qualcuno è già arrivato alla soglia di Bacco e continua a bussare. Nessuno risponde ed il citofono è spento.
Il padrone del vapore, un uomo già troppo grasso forte di stretta di mano, lascia fare. La nave pare che vada, questo, per lui, è quello che conta.
Anziani vestiti da giovani e giovani in panni da vecchi alzano calici di gratitudine.
Un turista ammira l’ardesia che adorna l’entrata, peccato che sia ferro. Per lui è uguale, gli piace il gelato ed il mare salato. Come tutti quelli che vengono e poi se ne vanno vorrebbe comprarsi una casa persa tra queste strette, ombrose stradine. Una casa difficile da trovare anche quando la hai. Sigarette bruciano lingue e polmoni, rigorosamente all’aperto come da decreto legge.
Si parla, si dice, si ascolta, si guarda la gente passare. Uno saluta ma non c’è nessuno. Va bene lo stesso qualcuno verrà. La musica smette, un po’ di riposo, tra poco il cantante del luogo si esibirà e chi lo conosce lo applaudirà.
La mia innamorata è bella stasera, più bella che mai. Balliamo, la bacio. Le labbra, le mani, i capelli.
Felici di essere, contenti di andare.
E’ giorno di festa, c’è chi lo sa. 

2 commenti:

  1. Che belle atmosfere sai descrivere in questa sequenza di frasi brevi, snocciolate una dopo l'altra apparentemente senza un filo conduttore, eppure tenute insieme dalla salsedine che impregna l'aria delle città di mare e che in queste tue righe sembra fare da magico collante!
    Questa, almeno, la mia percezione!
    A presto. Silvana.

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