martedì 16 novembre 2010

Cartolina.

Nel cielo c'è un buco, nel buco nemmeno una stella. Ferma davanti alla cassetta della posta con una cartolina in mano non ricorda più quello che deve fare. Soffici fiocchi di neve cadono da un tetto di panna imbiancandole il cappotto blu. Da mezz'ora si ritrova persa in un canto perfetto da cantare in silenzio. Ne conosce ogni sfumatura, ogni nota. Una canzone meravigliosa che sempre le dedicava, ma di lui non riesce più a ricordare la voce. Di lui ha solo una immagine muta con la gola tesa. Eppure cantava, solo poco tempo fa. Sorrideva del suo sorriso col quale andava incontro alle occasioni. Questo lo ricorda bene. Ma la voce, la sua voce, com'era? Le labbra erano ben disegnate, turgide, calde, affamate d'avventura. Da quel paradiso uscivano gli angeli quando parlava, dolcemente, con parole che avvolgevano, accarezzavano, baciavano. Ancora si emoziona nel rivederle esplodere illuminate dal bianco scintillante dei denti. Ma la voce, la voce, com'era? Per anni ha potuto udirla, goderne ed ora niente, perduta, svanita e le sembra impossibile, terribile. Lì, davanti alla cassetta rossa della posta, con una cartolina d'auguri in mano, da imbucare. Ma certo, che stupida: " Tanti Auguri!!" Buon Natale!".  

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