venerdì 19 novembre 2010

Seicento secondi.

Da dieci minuti è passata la mezzanotte. Da dieci minuti un nuovo giorno è cominciato. Dieci minuti fa era un po' più giovane. Ora è un po' più vecchio: dieci minuti in più. Seicento secondi, seicento battiti. Contati uno ad uno, con attenzione, con timore. La luna è uno straccio bianco appeso al vetro, un alone, una macchia nel cielo. La polvere è lì, sul vassoio d'argento. In attesa. Non ci resterà molto. Bianca come la pelle di questa notte, come la neve dell'altro ieri. Scendeva copiosa, fiocchi soffici, quasi caldi. Un mistero per un posto adagiato sul mare. Nel mese di agosto, i bagnanti vocianti con doposci ai piedi. Poi tutto è tornato normale. La spiaggia dorata, i pattini nell'acqua salata, le ragazze in bikini. Ombrelloni, sdraio, lettini, creme, secchielli, palette, bambini, bagnini e il vecchio juke-box che tanto ha fatto sognare.
Seicento secondi, seicento battiti. E' tempo di spolverare.  

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