giovedì 11 novembre 2010

Giovanna.

Giovanna seduta sulla riva con i piedi nell'acqua osservava le foglie trascinate dalla corrente del fiume. La sera prima era stata appassionata telespettatrice di uno show dove un guitto fantastico aveva dato il meglio di se ed altri avevano detto cose belle e tristi. Ora, sul fiume, con accanto, appena letto e ben ripiegato, il quotidiano di orientamento moderato progressista acquistato, come ogni mattina, all'edicola del paese sul quale, nella rubrica degli spettacoli, una pagina intera era dedicata al tanto atteso avvenimento e i quattro articoli in essa contenuti erano pieni di elogi per gli autori che l'avevano ideata e gli ospiti che l'avevano animata. Poi c'erano le pernacchie ridondanti, le critiche feroci per chi se le era meritate, tanti "resto perchè.." e altrettanti "vado via perchè.." ed un intervista al cantautore che aveva composto la canzone che dava il titolo alla trasmissione. In cucina, appena sveglia e con la moka sul fuoco, aveva dato una sbirciata alla sua home di Facebook dove gli amici, molti sconosciuti, si sbizzarrivano nel rispondere nei modi più diversi ai "vado.." e ai "resto..". Nessuno le pareva sincero, originale. Quelle piccole frasi somigliavano più che altro ad una specie di gioco di società, anche un po vecchiotto, comprato nel banco delle offerte a saldo in un grande magazzino. Giovanna restava seduta sulla riva con i piedi nell'acqua fresca e il sole caldo, che oggi Dio le aveva regalato, sul viso. Con occhi luminosi ed attenti seguiva la corsa delle foglie colorate d'autunno domandandosi la bellezza cosa fosse, cos'è. Non era una domanda nuova, spesso si ritrovava a porsela ed ogni volta le risposte che si dava non la convincevano pienamente, le lasciavano dubbi e la porta aperta a mille possibilità. Pensava a Pasolini, il poeta e scrittore ucciso in una notte buia in un campetto da calcio della periferia di Roma, cercando di immaginare quello che lui avrebbe scritto o detto se fosse stato ancora in vita. Probabilmente niente perchè lui aveva già detto, previsto tutto molto prima. Forse, intervistato, si sarebbe limitato a sorridere. Oppure avrebbe pianto lasciando scorrere le lacrime sul viso scavato.
Giovanna, seduta sulla riva con i piedi nell'acqua e il sole negli occhi, osservava le foglie trascinate dalla corrente del fiume.                                                                                  

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