lunedì 29 novembre 2010

Stella cadente.

Quella mattina si sentiva piuttosto zen e con un'ascia in mano decise di abbattere una palma nel giardino. All'alba aveva preso un caffè, in un bar del porto, che era una bomba. Tornando verso casa si domandava se il barista, in realtà, non fosse un kamikaze. La sera precedente stava lì, sul terrazzo, al buio, cercando di vedere una stella cadente, inutilmente. Poi andò un attimo in bagno e si vide allo specchio. " OK " si disse " mi sono lasciato andare. Troppi yogourt, tisane, letture importanti, poca televisione, bicicletta, niente fumo, acqua a fiumi. Da oggi si torna ad una vita più sana: Gazzetta dello Sport e fiasco di vino." Prese il telecomando e lo puntò verso lo schermo al plasma 64 pollici che troneggiava nel tinello, che, stranamente, non era marron come quello della canzone di Paolo Conte, e lo accese su Rai Storia. Davano una replica della diretta di un allunaggio di molti anni prima. Un uomo, vestito da un prozio di Dolce e Gabbana, passeggiava sulla luna cercando di ricordare se aveva chiuso il gas prima di uscire di casa. L'astronauta travolto dal dubbio tentava di comunicare col campo base ma le sue parole giungevano spezzettate e nessuno dei presenti a Cape Canavaral riusciva a capirlo. Allora chiamarono sua nonna, alla quale bastò un'occhiata per capire che suo nipote, nonostante stesse sulla luna, era sempre il solito idiota. Salutandolo senza nessuna commozione gli confermò che si, aveva dimenticato il rubinetto del gas aperto, la casa era saltata per aria, tutto era andato distrutto escluso gli amati nanetti di gesso che erano miracolosamente salvi. Dopo avergli raccomandato di indossare sempre la maglia della salute, la vecchia se ne andò brontolando e sputando. Il cronista che seguiva la vicenda non seppe che dire, fece un segnale alla regia e la pubblicità partì. Lui fece click e la TV si spense. " Quello che nella vita realmente serve è un tetto solido sopra le testa e un pavimento di burro sotto ai piedi." Così pensando tornò in bagno e si sedette sulla tazza. Poco dopo si accorse di aver finito la carta igienica.

2 commenti:

  1. Un bel allunaggio di parole... Una partenza per un amaro ritorno. Ma qual è l'altra dimensione concessa, se non quella senza carta igienica quando serve? Chapeau :-)

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  2. bravo signor minguzzi......bella bella bella!!!

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