sabato 6 novembre 2010

Walter.

     Walter ruppe un uovo su di una parete e ne guardò il contenuto scivolare lentamente. Decise poi di scrivere un Giallo,  prese dal tavolo una matita gialla e cominciò a scrivere. Non gli piacque. Allora si slacciò le scarpe, le sfilò liberando i piedi. Stirando le dodici dita, ne aveva due in più ma mai se n'era fatto vanto, si domandò dove stesse sbagliando e perchè sbadigliasse nel mentre si rispondeva che no, non era in difetto ma solo infetto. Nel medesimo istante un insetto peloso saliva rapido lungo una gamba della bambola di pezza seduta sulla poltrona in fintapelle che si trovava di fronte a lui. Gli parve che la bambola si agitasse come percorsa da un brivido o da un sentore di solletico. Walter si alzò e si mosse ma non si spostò. L'insetto sparì sotto la gonna di tulle rosa e non se ne seppe più nulla. Suonarono alla porta. Nel medesimo istante il telefono squillò e la segreteria telefonica partì. " Chi è? " - " Amici!..Ma anche nemici." - " Piuttosto ambiguo." rispose. " Si dice in giro che sei solo un bastardo..Lo sai? Pare che dormi nei letti di tutti senza dormire mai."
Poi solo silenzio. Anche la segreteria smise di frusciare. Walter pigiò il pulsante e tese le orecchie. Le tese così tanto che si raddoppiarono in grandezza ma non udì nulla. Si disse che qualcuno probabilmente malediva la sua diversità. Forse non a tutti piaceva la sua abitudine di masticare lucertole e, osservando Dio, si inventò la felicità.

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